L’apertura dell’International Rally Cup ha visto il pilota di Cornedo Vicentino chiudere, alla prima sul bagnato con la Peugeot 208 R2, appena fuori dalla top ten.
Una cosa è certa, l’edizione numero trentaquattro del Rally Piancavallo sarà a lungo ricordata tra quelle più bersagliate da un meteo che, a tratti, ha reso impossibile lo svolgimento della gara stessa, tra pioggia battente e densi banchi di nebbia.
In queste condizioni e con una ventina di agguerriti avversari in classe R2B Andrea Scalzotto non poteva trovarsi davanti un banco di prova più ostico, essendo alla sua prima apparizione sul bagnato con la Peugeot 208 R2 nonché quarta in assoluto sulla vettura di Baldon Rally.
L’undicesimo posto di classe conclusivo, in virtù dei fattori già citati, è quindi da considerarsi comunque un risultato positivo, in attesa dei prossimi appuntamenti previsti dal calendario dell’International Rally Cup, nella speranza di incontrare in futuro condizioni più favorevoli.
“Più che un rally è stata un’agonia” – racconta Scalzotto – “ma, scherzi a parte, questo Piancavallo è stato una delle trasferte più difficili che io abbia mai affrontato. Ci aspettavamo la pioggia ma non credevamo ne venisse giù così tanta. In certi tratti eravamo più concentrati a portare la vettura fuori dalla prova speciale più che sulla prestazione cronometrica. Non si stava proprio in strada e ci si vedeva davvero poco. Se calcoliamo che non avevo mai usato la Peugeot 208 R2 sul bagnato dire che al Piancavallo abbiamo fatto esperienza è dire poco. Già essere arrivati alla fine, in queste condizioni, è da considerarsi quasi alla pari di una vittoria.”
Che il meteo volesse ergersi a protagonista lo si era inteso sin dalla prima frazione, al Sabato, completamente annullata e con i concorrenti rimandati alle sole speciali della Domenica.
Affiancato dal ritrovato Daniele Cazzador, alle note, il pilota di Cornedo Vicentino cercava, chilometro dopo chilometro, di prendere le misure ad un fondo mai provato prima e ad una vettura profondamente diversa dall’abituale Suzuki Swift, usata nel monomarca giapponese.
Dopo aver percorso il primo “Monte Rest” in trasferimento la prova totem del Piancavallo faceva tintinnare un campanello d’allarme nelle orecchie di Scalzotto, protagonista di un testacoda.
“Sul secondo Rest” – sottolinea Scalzotto – “ci siamo girati, su un tornante. Essendo la strada molto stretta non riuscivamo a fare manovra ed abbiamo perso moltissimo tempo. Peccato ma, in quel momento, abbiamo capito che bastava davvero poco per rischiare molto grosso.”
Con la consapevolezza di non poter migliorare la propria posizione in classifica, attestandosi all’undicesimo posto, Scalzotto tirava i remi in barca e si concentrava già al futuro, augurandosi che il prossimo Rally del Taro sia più favorevole, sia per l’IRC che per la 208 Rally Cup Pro.
“Non aveva alcun senso rischiare di fermarsi” – conclude Scalzotto – “quindi abbiamo pensato di portare a casa sana la 208, sino al termine della gara. Sicuramente abbiamo fatto esperienza. Grazie ai partners ed a Baldon Rally per averci permesso di essere al Piancavallo.”